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Il Battistero barocco

La struttura paleocristiana di Sisto III venne ulteriormente modificata in età barocca.

Lungo il deambulatorio corrono cinque affreschi del Seicento che raccontano le gesta di Costantino.

La narrazione comincia con l’Apparizione della Croce – in realtà il monogramma costantiniano con le iniziali greche di Cristo - avvenuta secondo la tradizione nell’ottobre del 312 nella zona di Saxa Rubra (Grottarossa) lungo la via Flaminia.

Prosegue con la battaglia di Ponte Milvio, conclusasi subito dopo, il 28 ottobre 312, nella quale Massenzio, nemico di Costantino, fu sconfitto e ucciso.

Si vede poi l’ingresso a Roma di Costantino vincitore, per il cui trionfo il Senato romano fece erigere l’arco trionfale vicino al Colosseo, dove si afferma che l’imperatore venne ispirato “dalla divinità” – cancellando quindi ogni idea di politeismo.

Il quarto affresco rappresenta l’abbattimento degli idoli e l’esaltazione della Croce, con riferimento anche agli scavi di Elena, madre dell’imperatore, la prima “archeologa”, che fece erigere la basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme e portò a Roma la terra di quello scavo insieme alle reliquie della croce, perché chi si recava alla basilica di Santa Croce potesse vivere come un pellegrinaggio “romano” in Jerusalem.

L’ultimo affresco raffigura il Concilio di Nicea, il primo concilio ecumenico del 325, che venne convocato e presieduto da Costantino stesso, forse proprio in quanto catecumeno. Nel dipinto l’imperatore fa bruciare le accuse degli ariani contro la fede cattolica e bacia le ferite dei martiri.

In alto, sono tondi affrescati con busti di Costantino e di papa Urbano VIII, aventi a fianco le chiese da lui restaurate in età barocca: San Pietro in Vaticano, San Paolo sulla via Ostiense, San Lorenzo al Verano, i Santi Pietro e Marcellino in via Merulana, Santa Croce in Gerusalemme e il battistero Lateranense.