Nel piano nobile del palazzo Lateranense oltre ad esserci dieci sale di rappresentanza, ognuna con la sua specifica funzione, si può accedere anche agli appartamenti e alla cappella privata del Santo Padre. È stato Papa Francesco che ha voluto la riapertura al pubblico di questo luogo fondamentale per i vescovi di Roma nel 2021.
La sala della Conciliazione o sala dei Pontefici ha ospitato la stipulazione dei Patti Lateranensi l’11 febbraio del 1929 tra la Santa Sede e il Regno d’Italia rappresentati rispettivamente dal cardinale Pietro Gasparri (segretario di Stato di Pio IX) e Benito Mussolini, a quel tempo capo del Governo e Segretario di Stato italiano. Le otto sedie orientali in mogano intagliato e il grande tavolo sul fondo della Sala sono le stesse utilizzate alla firma del Concordato, così come il servizio da scrittoio in bronzo dorato realizzato a Roma da Ignazio Borgognoni nel 1850.
La decorazione della sala richiama la doppia natura della Chiesa come istituzione umana e divina, guidata da Pietro e dai suoi successori. Proprio lungo il grande fregio dorato superiore sono affrescati ventitré pontefici da San Pietro a Silvestro I che è il papa regnante ai tempi dell’imperatore Costantino. Nella fascia inferiore, invece, si trovano affrescate le opere compiute da Papa Sisto V nei suoi cinque anni di pontificato, tra il 1585 e il 1590. Fu proprio questo Papa, definito dai romani “Er Papa tosto”, che risollevò le finanze statali e la condizione della città di Roma attraverso una serie di imprese, alcune delle quali, qui affrescate. La sistemazione della piazza del Quirinale e di Porta Pia nelle Mura Aureliane e dell’Acquedotto Felice. Le nuove fortificazioni di Montalto nelle Marche. La lotta al brigantaggio. La costruzione della Basilica di Loreto. La bonifica delle Paludi Pontine e il Porto di Terracina. Il tesoro di Castel Sant’Angelo e la costruzione del Salone Sistino della Biblioteca Vaticana. La stipula di alleanze con i principi cristiani e il restauro del Porto di Civitavecchia e dell’antico acquedotto di Traiano. Il soffitto ligneo è opera di Cesare Santarelli (1589) e accoglie i motivi araldici di papa Sisto V con il suo stemma: il leone con il ramo di pero.