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Gli scavi del patriarchìo

Il Patriarchio, fondato da papa Silvestro I, pontefice sotto l’imperatore Costantino ospitava la residenza del vescovo di Roma, sviluppatasi intorno alla Basilica Lateranense e al Battistero. È evidente, che con il tempo la struttura della residenza papale si modificò e, dell’antico palazzo, rimase solamente oggi il Sancta Sanctorum e il mosaico, rimaneggiato negli anni, del triclinio di Leone III. Di tutti gli altri edifici e di tutte le altre decorazioni del Patriarchio non rimane che la descrizione del Liber Pontificalis che ne riporta la maestosità e la grandezza. Ci si deve immaginare, quindi, una zona ricca di cappelle, grandi aule per banchetti di rappresentanza, la presenza di vari triclini, il tutto adibito da una ricca dotazione di arredi. Dopo l’esilio avignonese, tuttavia, questa zona caduta in declino, venne abbandonata come residenza papale in favore del colle Vaticano. 

I lavori di rifacimento della piazza antistante la Basilica di San Giovanni in Laterano in vista del Giubileo del 2025 hanno rinvenuto parte di quello che è il Patriarchio oltre ad edifici che appartengono addirittura ad un periodo precedente ad esso. Tali scoperte sono giunte solamente ora poiché, in precedenza, non si erano effettuati dei veri e propri scavi ma solamente dei lavori di rifacimento della piazza, senza scendere a più di 50 cm di profondità.

Una delle scoperte più significative avvenuta da questi ultimi scavi è il rinvenimento delle mura di cinta che difendevano la Basilica e il Patriarchio risalenti al IX secolo. Questa datazione viene a confermarsi anche con l’erezione delle mura leonine per volere di Leone IV intorno a San Pietro e con l’edificazione della cinta di fortificazione voluta da Giovanni VIII intorno alla Basilica di San Paolo. Verosimilmente, pertanto, così come si era voluto difendere queste due basiliche, si avrebbe pensato anche alla protezione del Patriarchio e della Basilica Lateranense. 

Numerosi anche gli elementi rinvenuti di murature di epoca severiana che fanno riferimento a quella che era la caserma dei Castra Nova Equitum Singularium, la guardia a cavallo scelta, poi sciolta dall’imperatore Costantino.

Gli scavi, quindi, richiamano tutte le tappe della vita del patriarchio e del suo utilizzo nei secoli e rimangono ancora oggi una preziosa testimonianza della storia della Chiesa.